Questa notte, dopo uno scambio di opinioni riguardanti la situazione socio-culturale-ambientale della mia amata città, mi è stata dedicata una poesia, scritta da
Mina Lafratta, una mia amica con la quale condivido lo stesso smisurato amore per Taranto. La poesia ha suscitato forti emozioni in me, è giunto il tempo per pretendere RISPETTO per il nostro territorio.
RIVOLUZIONE
S' alzò finalmente la fronte frenata
da mille timori,
quando il piccolo, bianco di cera,
reclinò il capo ignaro,
sorridendo all' aùre.
Sfiorò gli occhi spenti
alla madre nell' ultimo bacio.
- Signore,
per il gregge intruppato nell' orto,
c'è solo mattanza! -
Nei campi fremettero incerti
i ranuncoli, i papaveri torti.
Chiuso nel cuore deriso
alla ragione,
s' alzò il contadino
brandendo il badile,
s'affiancò il professore,
cosciente,
fremente al dolore,
s' unì il muratore
con pala e cazzuola.
S' alzarono tutti,
i fantasmi sgranati alla pietra
dal carcere rosa.
S' alzò primo, dal mare,
un urlo di sfregio,
per l'ira del sole.
RIVOLUZIONE!!!
"Non possiamo accettare passivamente la distruzione della nostra terra, dobbiamo reagire, raccogliere le forze e cambiare un destino che ci è stato imposto ma non riconosciamo come nostro. L' essere umano che non combatte per i propri valori è già morto dentro e noi non lo siamo. Riconosciamoci fratelli, tutti cittadini sotto lo stesso cielo e risaniamo il nostro territorio, salviamo i nostri bambini!
(Mina Lafratta)"
Mina, come hai scritto tu, noi ci siamo riconosciute!