Le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario per la tragedia del Vajont sono terminate. In questi giorni si è tanto parlato di questo eccidio e se ne parlerà per qualche tempo ancora. Poi i riflettori si spegneranno e tutto tornerà nel dimenticatoio.

Lo Stato ha chiesto, così dicono, scusa. Con cinquanta anni di ritardo. Ma queste scuse non serviranno a ridare la vita alle vittime e a fare giustizia. Il Vajont non ha mai conosciuto una vera giustizia.

Nuovo appuntamento con il documentario Vajont - Tanta terra, tanta acqua: 13 ottobre 2013 - ore 18.00 a Villorba (TV).

Vajont - Tanta terra, tanta acqua è il titolo del nuovo documentario dedicato alla tragedia del Vajont.

Nel documentario vengono analizzati gli eventi tramite una serie di interviste ad esperti, studiosi, testimoni e sopravvissuti: Lorenzo Manigrasso (giornalista, fotocine operatore del 2° Reparto Celere della Pubblica Sicurezza di Padova); Toni Sirena (giornalista e scrittore, figlio della giornalista Tina Merlin de L'Unità); Adriana Lotto (Presidente dell'Associazione culturale Tina Merlin); Ivan Pollazzon (esperto, informatore della Memoria); Tiziano dal Farra (ricercatore, studioso del Vajont); Micaela Coletti e Gino Mazzorana (presidente e vicepresidente del Comitato per i Sopravvissuti del Vajont, entrambi sopravvissuti alla tragedia).

Ci tengo tanto a questo filmato, da me realizzato un paio di anni fa e finito di montare da poche settimane.
Si tratta di una mia intervista a Nicola Giudetti, un artista che rappresenta l’essenza della tarentinità.
Opera nella città vecchia di Taranto e la sua bottega è un vero e proprio museo di opere d’arte (le sue) e di oggetti di un tempo, che oggi non si usano più.

Ad Acquaviva delle Fonti (BARI) alle ore 22 del 30 agosto, nel corso della seconda serata del festival letterario ’A Testa in Sud - La Puglia che scrive, la Puglia che vive’ sarà proiettato il mio documentario ’Con disprezzo e con amore. Appunti su una città in cerca di riscatto’.

Sarò presente in qualità di autrice e direttore di produzione insieme a Vittorio Vespucci, regista e coautore.

Le riprese per il documentario sulla tragedia del Vajont sono in corso.
Il lavoro è in fase di avanzata esecuzione e per questo mi sento molto soddisfatta.
Ormai conosco minuziosamente i posti della tragedia, conosco quel monte, il monte Toc, maestoso e inquietante.
Quanta tristezza nel visitare il cimitero di Fortogna, dove sono seppellite le circa 2000 vittime del Vajont, e quanta rabbia nel constatare che la cupidigia umana può arrivare a causare la completa distruzione di un intero paese, come è avvenuta a Longarone!